spazio metafisico di sviluppo e analisi architettonica, come risposta alla necessità di approcciarsi all'architettura secondo un sistema sperimentale, come in un laboratorio scientifico, studiando, analizzando e testando tutte le possibili alchimie, con l'obiettivo ultimo di trasformare il "sapere" in "saper fare" architettura
arch. Paolo Gaudenzi
Classe 1983, si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 2009 e subito consegue l'abilitazione alla libera professione.
Lavora da anni nel settore della ristrutturazione e del risanamento conservativo dell'edificato esistente, in stretto contatto con maestranze e tecnici, dapprima come collaboratore durante il corso di studi superiori e universitari, e successivamente come collega e professionista.
Da sempre interessato non solo agli aspetti architettonici, ma anche all'analisi strutturale degli interventi con cui si confronta, ha spiccata tendenza ad entrare nel dettaglio di elementi costruttivi e strutturali.
2002 Diploma Istituto Tecnico per Geometri P.Vacchelli, Cremona.
2006 Laurea triennale in Scienze dell'Architettura presso il Politecnico di Milano
2009 Laurea specialistica in Architettura presso il Politecnico di Milano
2010 Abilitazione alla professione e iscrizione all'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della Provincia di Cremona al n. 814
2010 Corso per tecnici certificatori degli edifici – CENED – Regione Lombardia
2011 Corso coordinatori per la progettazione e l'esecuzione dei lavori
È il processo creativo strettamente al cliente, ai suoi desideri, alle sue esigenze e bisogni; da questo punto si parte con la prima sintesi del progetto, lo studio del luogo, la fattibilità ed i materiali.
Così inizia il percorso con il cliente, che diveta parte integrante del processo progettuale.
Ma tutti i progetti possono essere grandi opere solo se realizzati nel migliore dei modi.
Per questo la direzione lavori ricopre un ruolo paritariamente importante alla fase progettuale.
La direzione lavori è quella fase che permette di trasformare concretamente il “sapere” in “saper fare”.
Una attenzione particolare viene riservata per gli edifici di interesse storico. Intervenire su queste architetture significa procedere con una attenta analisi della storia dell’edificio; il tempo ne ha plasmato le forme e i materiali. Il progetto deve tener conto di questi fattori e proporre così soluzioni progettuali e materiche in armonia con gli elementi esistenti.
Termica in edilizia
La progettazione architettonica non può prescindere da una conoscenza degli aspetti termici, che giustamente in questi anni sempre più sono diventati parte integrante e peculiare degli interventi edilizi.
Gli aspetti di contenimento energetico sono sicuramente fondamentali da un punto di vista economico/gestionale, ma una progettazione deve in primo luogo saper consegnare al cliente una fruizione degli ambienti il più confortevole possibile, questo possibile grazie all’affiatamento con i colleghi termotecnici, con cui è ormai consolidato il sistema di lavoro.
Acustica in edilizia
Aspetto poco conosciuto e poco considerato nella progettazione architettonica, soprattutto residenziale, è quello acustico.
La normativa di riferimento risale al 1997, ma nonostante questo solo da pochi anni gli aspetti acustici hanno iniziato a essere valutati.
La progettazione integrata proposta coinvolge anche una attenta analisi degli aspetti acustici, per consegnare ambienti da confort non solo termico, ma anche acustico al cliente.
Fotografia e Grafica
La fotografia ricopre da sempre un duplice ruolo: quello di “servire” l’architettura come strumento di studio, analisi o annotazione, mettendo in secondo piano il valore intrinseco della stessa, e quello che invece fa di alcune foto delle icone di stile, relativamente ad un periodo e ad un’artista. Il primo è quello che tutti, non solo studenti e architetti, hanno utilizzato ed utilizzano senza la pretesa di realizzare una “buona foto”, ma col solo scopo di studio, il secondo è quello che invece ci permette di parlare di grandi fotografi di architettura come Hevrè, Ghirri, Basilico, per citarne alcuni, che con i loro paesaggi immobili, i tagli netti, le inquadrature asimmetriche hanno reinterpretato la visione dell’architetto. Le loro foto non avevano la funzione di comprendere le reali intenzioni dell’architetto, si limitavano a ritrarre la materia viva e dinamica come appariva loro. Alcune volte le due visioni coincidevano. Accadeva con Aldo Rossi e Ghirri o con Gio Ponti e Giorgio Casali, le cui immagini riuscivano a ritrarre quella materia disegnata dalla luce, proprio come l’architetto l’aveva ideata, altre volte invece la foto ne stravolgeva la visione creando delle “nuove architetture”.
La componente di grafica digitale è un passo ulteriore, moderno, al più classico della fotografia. Il successo del processo comunicativo odierno passa obbligatoriamente attraverso uno studio grafico di qualità legato alla propria attività.
Appartamento_D
Campagna fotografica sui lavori di rinnovo di un appartamento in Verona
Progetto di restauro delle facciate della chiesa di S. Vincenzo in Cremona
La scelta metodologica di rilievo, eseguito da r.t.c. Snc di Colturato e Pedrini, è stata rivolta alla generazione di un modello tridimensionale eseguito attraverso scansioni a 360° effettuate con laser scanner, georiferite fra loro mediante misurazioni di tipo celerimetrico: predisposizione di un sistema di riferimento topografico attraverso la realizzazione di una rete poligonale principale, aggancio delle reti secondarie di raffittamento, realizzate mediante stazione totale "sokkia mod. Reflettorless 2030r" con lettura sia di sistemi riflettenti (prismi, microprismi e target) sia di lettura diretta mediante laser, utilizzando basi a centramento forzato al fine di ridurre gli errori di posizionamento sia delle stazioni che dei prismi. Al sistema di riferimento sono state ancorate le campagne di scansioni condotte, sia all'interno che all'esterno dell'edificio, utilizzando il laser scanner "leica hds 7000". Le diverse scansioni sono state fra loro georiferenziate mediante la collimazione di target di riferimento (minimo 5 punti per ogni singola scansione), le cui coordinate sono state ricavate dal rilievo strumentale.
Lo stato di conservazione delle facciate della chiesa di s. Vincenzo risulta particolarmente degradato; ciò è reso evidente dalla caduta al suolo di intonaci dalla sommità e dai cornicioni, soprattutto in seguito ad eventi atmosferici. Per quanto attiene l'analisi delle condizioni di degrado, occorre precisare che, oltre ai fenomeni degenerativi, che comunemente costituiscono le principali cause di degrado delle superfici esterne dell'edilizia storica, qui si sovrappongono anche i danni causati da interventi conservativi condotti secondo criteri e metodologie non rispettosi dei materiali antichi e non compatibili con gli stessi. In particolare si riscontrano gravi forme di degrado delle superfìci laddove sono stati utilizzati leganti idraulici, soprattutto cementizi, nella composizione di malte utilizzate per interventi manutentivi e dove sono state applicate tinteggiature con prodotti "pellicolanti", non in grado di lasciarsi attraversare dall'aria e/o dal vapore (non "traspiranti"), al di sopra degli intonaci antichi.
L'intervento conservativo proposto prevede un complesso di interventi finalizzati a salvare tutti gli intonaci antichi ancora recuperabili, a rimuovere i materiali non compatibili con quelli originali, a proporre nuovi intonaci e coloriture con impasti a base di grassello di calce e a ripristinare le coloriture originarie, desumibili attraverso un accurato studio dei materiali originali superstiti. L'intervento prevede anche il restauro dei manufatti lapidei, dei portali e dei serramenti lignei, nonché dei manufatti metallici.
Concorso di idee di architettura per la selezione di un progetto per la riqualificazione dell'Isola del Buon Castello a Sottomarina
L'idea progettuale parte dalla volontà di definire un nuovo collegamento tra l'isola del buon castello e la penisola di sottomarina, riconnettendo le nuove funzioni insediate e il tessuto urbano esistente. La proposta progettuale risolve tale obiettivo proponendo una piastra pedonale che parte dalla sponda di sottomarina e collega l'isola del buon castello. La piastra s'inserisce in planimetria aprendo un corridoio avente direzione est-ovest. La superficie di questo componente urbano si articola in percorsi sagomati, aventi funzioni e superfici differenti che consentono di definire un nuovo spazio utile ai futuri utenti dell'isola. La piastra, attraversa l'isola mimetizzandosi con la pavimentazione e conduce gli utenti verso la piazza centrale, nucleo pubblico dell'isola, e porta d'accesso all'edificio polisportivo, alla reception del residence e al centro servizi per i residenti e visitatori. Dalla piazza e dalla zona servizi, procedendo in direzione sud, i percorsi conducono a un porto turistico con due moli che proteggono lo spazio di sosta dei natanti e che guarda la costa in direzione chioggia. Il progetto prevede che le funzioni "pubbliche" previste dal bando siano accessibili da due percorsi corrispondenti alle uniche due porte di accesso all'isola: la porta est, definita dalla pedana di collegamento alla penisola di sottomarina; la porta sud-ovest, definita dal porto turistico.
Il progetto si inserisce senza copiare il tessuto esistente volontariamente, evitando di entrare in conflitto con la tipologia urbanistica conformata nel tempo da specifiche esigenze territoriali. Il rapporto con l'acqua e il territorio è la linea guida di tutto l'intervento; l'area servizi si genera dall'acqua, il centro sportivo la domina, il residence la osserva e la rispetta vivendoci all'interno.
Gruppo di progetto: arch. Comini Damiano - arch. Gaudenzi Paolo - arch. Iembo Davide - arch. Zerbini Elisa
Entrance console
Nuova console di ingresso in pietra
Client: privato
Duchi cafè
Campagna fotografica sui lavori di rinnovo dei locali del Caffè Duchi in Verona
A public space is generally open and accessible. The “Inside-out” project generates not only an open space, but also a continuous interaction between the inside and the outside. Like the Mobius strip, a surface with only one side and only one boundary component, the “Inside-out module” configures a space without its classic definition of two sides, the inside and the outside, generating a new space that its first feature are the human interrelations.
Gruppo di progetto: arch. Ceriali Paola - arch. Paolo Gaudenzi
Amsterdam Iconic Pedestrian Bridge
The study of the planimetry of amsterdam suggests the form "across the wheels" in accordance to the symbology that identifies the city, this is highlighted through the use of three concentric rings, the mills, the three bands of different dimensions and tortuousness, the walkways give life to the flourishing of paths in front of the hermitage amsterdam museum, connected with the café, the bicycle repair and the services. along the circular form of the principal elements, we have the use of hydropower given from the rotation of the mills, and the use of wind power given by the rotation of the blades allocated inside the wheels. In this way the project is powered on its own for both illumination of the bridge and for the energy necessary for other functions.
Amsterdam's canals like concentric rings formed from a drop of water
The energy produced by the rings is captured before it disappears generating wind and water powered mills
The tulip fields like a band of colors
The movement of the sea harmonizes their form
And transforms them into urban routes
Gruppo di progetto: arch. Ceriali Paola - arch. Giardullo Michele - arch. Gaudenzi Paolo - arch. La Gala Teresa
House EM
Ristrutturazione di un appartamento in Cremona
Chiostro di S.Ilario
Risanamento conservativo del chiostro di S.Ilario in Cremona
Nell'ambito del riordino del chiostro settecentesco della parrocchia dei SS. Apollinare e Ilario, si è reso necessario lo studio di una nuova scala a servizio degli ambienti del piano primo.
Le scelte architettoniche adottate sono orientate a instaurare un rapporto di dialogo tra l'antico impianto del chiostro e il moderno corpo scala, generando una complementarietà gerarchica tra i due elementi, così che entrambi concorrano secondo la propria importanza all'armonia dell'intero impianto architettonico.
Il disegno della nuova rampa di scale ha ripreso gli elementi peculiari delle scale storiche locali come la pedata in pietra di luserna e il corrimano a bacchette verticali, rileggendoli in chiave contemporanea con l'impiego dell'acciaio strutturale, alleggerendone l'impatto visivo, garantendo parimenti solidità e presenza discreta negli ambienti claustrali.